Il  Maestro Dogen Zenji insegnava che lo Zazen è “l’entrata verso la liberazione totale”…

Il  Maestro Dogen Zenji insegnava che lo Zazen è “l’entrata verso la liberazione totale” e il Maestro Keizan Zenji, uno dei patriarchi giapponesi Soto, dichiarava che solo mediante le posture Zen “la mente umana raggiunge  l’illuminazione”…

Infatti ponendo in ordine e immobilizzando piedi e gambe, mani, braccia, torace e capo nella tradizionale posizione del loto, regolando il respiro, tacitando sistematicamente i pensieri, ed unificando la mente mediante speciali metodi di concentrazione, sviluppando il controllo delle emozione rafforzando la volontà, coltivando un profondo silenzio nei più intimi recessi della mente, in altre parole  attraverso la pratica dello Zazen, vengono stabilite le condizioni preliminari necessarie per osservare il proprio intimo e scoprirvi la vera natura dell’esistenza. Benché lo stare seduti costituisca la base dello Zazen, questo non si identifica con nessuna posizione…Lo Zazen non è altro che il calarsi in ogni azione con completa attenzione e chiara consapevolezza.

L’istruzione per compiere ciò fu fornita dallo stesso Buddha in uno dei primi Sutra: “In ciò che si vede deve esserci solo ciò che si vede; in ciò che si ascolta, deve esserci solo ciò che si ascolta; in ciò di cui si ha sensazione ,solo ciò di cui si ha sensazione; in ciò che si pensa, solo ciò che si pensa.

Dal libro “I tre pilastri dello Zen” di Philip Kapleau, pagina 24 e 25 del capitolo “Insegnamento e pratica-Lezioni introduttive di Yusutani-roshi sulla pratica zen”