Lasciare andare il pensiero non significa ucciderlo; i pensieri affiorano in ogni momento, ma li lasciamo semplicemente andare.
I pensieri sono presenti, ma nello zazen non pensiamo, sediamo soltanto. Sedendo soltanto, tutto è così com’è.
Nulla viene negato e nulla affermato.
Questo sedere soltanto è la prajna (la saggezza) che vede la vacuità senza separazione tra soggetto e oggetto.
Lo zazen non è una sorta di metodo di contemplazione attraverso il quale l’”io” (soggetto) vede la “vacuità” (oggetto); piuttosto, la pratica di sedere soltanto è di per sé prajna, ovvero il raggiungimento della “vacuità”.
Infatti il Maestro Dogen Zenji dice: “Sedere è di per sé Buddhadharma”.
Tutta la realizzazione è nella corretta postura seduta, in quanto “sedere è di per sé raggiungere il corretto stato mentale”, come dice il maestro Shunryu Suzuki Roshi.